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"Si può vivere con tutto, ma chi ha la natura dalla sua, è più fortunato"

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SOMANO OGGI


Somano sarà anche un paesello di collina con poche ricchezze, ma può insegnare a tutti come godersi quel poco che ha.

La cappella campestre Madonna della Neve, ha un fascino rustico e spartano all'esterno, immersa nel verde, ma l'altare maggiore è una piccola meraviglia di colori sgargianti e statuine. Qualcuno dirà che non ha lo stesso valore artistico della chiesa parrocchiale, ma ha una bellezza unica. A testimonianza della diffusa devozione religiosa vi è anche la Confraternità, ex-luogo di culto, ora adibito a manifestazioni culturali.

Da queste parti se non si tratta di un edifico dedicato alla fede religiosa è probabilmente uno dedicato alla fede nella libertà. Ed il Momunento alla Resistenza è proprio dedicato ai partigiani dell'ISLAFRAN. Un gruppo chiamato così dalle iniziali delle tre nazioni dei suoi membri: Italiani, SLAvi, FRANcesi. Vista la sua locazione sui sentieri attorno al paese il momunento è anche, pragmaticamente, un rifugio. Perché da queste parti, povere, ma fiere e intelligenti, si sfrutta tutto al meglio.


SOMANO GALLERY



SOMANO IERI


Somano è nominato per la prima volta in un atto di donazione firmato dalle figlie di Olderico Manfredi nel 1078.

Nel XII secolo il paese possedeva un piccolo castello distrutto poco dopo la sua acquisizione da parte dei Savoia, agli inizi del XVII secolo.

I conti di Lingueglia, potenti signori della diocesi di Albenga, tennero a lungo Somano in retrofeudo dai signori di Dogliano.

Divenne quindi contado  dei D’Aste, patrizi genovesi.


 

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