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"Un fiore in bocca può servire sai, più allegro tutto sembra..."

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DOGLIANI OGGI


È la capitale delle Langhe sud-occidentali.

Ha due anime complementari, la quieta e antica zona del Castello e il rione Borgo, moderno e iperattivo.

Giovane e allegro, fruttato, fragrante.

Qui il Dolcetto di Dogliani è tutto questo e si sposa così bene con la cucina locale: carne in tutte le sue forme, bagna caoda e funghi a volontà con l'arrivo dell'autunno. Il vino dà alla testa? Forse e per fortuna, probabilmente è nata così l'idea di trasformare Piazza Umberto I, Piazza San Paolo e Piazza Cesare in una grande spiaggia urbana con ombrelloni e sdraio. Perché il mare non c'è, ma male non si sta di certo, spaparanzati al sole del tramonto con la musica dal vivo che allieta la serata.

Non solo musica. A Dogliani è ormai famoso il Festival della TV e dei Nuovi Media, dal 2012 ad oggi nel mese di maggio si discute sulle derive della televisione, odierne e future. Grandi nomi e le principali emittenti, scombussolano piacevolmente il paese durante la manifestazione.


DOGLIANI GALLERY



DOGLIANI IERI


Dogliani ha origini preromane.

Il paese fu abitato da popolazioni di ceppo ligure. Tra il 200 e il 100 a.C. arrivò una sistematica penetrazione romana. Della romanizzazione nella zona sono stati ritrovati importanti reperti, conservati nel locale museo storico-archeologico G. Gabetti.

Della struttura attuale del paese si incomincerà a parlare nel Medioevo: il Castello sulla collina e il Borgo cintato da mura nella parte inferiore, lungo il torrente Rea.

Ancora oggi si può facilmente riconoscere il nucleo medioevale, delimitato dalle due porte d'accesso alla città, Porta Soprana e Porta Sottana a Dogliani Borgo.

Dogliani fu sotto il dominio aleramico, prima di passare sotto il marchesato di Busca, per finire nei possessi dei marchesi di Saluzzo e, attorno ai primi anni del Seicento, ai Savoia.

L'Ottocento fu un secolo in cui Dogliani vide mutare la propria fisionomia, diventando un paese dall'architettura molto riconoscibile, quella di Giovanni Battista Schellino, architetto rappresentante dell'eclettismo nato nel 1818 in borgata La Spina.

L'opera dell'architetto caratterizzò profondamente l'assetto della Dogliani ottocentesca. I suoi numerosi progetti diedero un volto nuovo al paese che, è bene ricordare, nel XIX secolo aveva una dignità cittadina ed una vivacità della vita culturale, sociale ed economica.


 

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